EFFETTI DEGLI AMMINOACIDI RAMIFICATI SUL RENDIMENTO SPORTIVO

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Cosa sono gli amminoacidi ramificati o BCAA? I ramificati sono degli aa essenziali (amminoacidi che non possono essere prodotti dal nostro organismo, ma assunti solo tramite dieta) e sono rappresentati dalla Leucina, Isoleucina e Valina. Poiché a differenza degli altri essenziali non possono essere degradati nel fegato (la concentrazione nel tessuto epatico degli enzimi responsabili della loro degradazione è molto bassa), questi AAR vengono veicolati nei tessuti extra-epatici e in maniera particolare nel muscolo scheletrico. Qui possono essere ossidati almeno 6 amminoacidi: Alanina, Aspartato, Leucina, Valina, Isoleucina e Glutammato. L’ossidazione completa di una mole di leucina, isoleucina e valina produce rispettivamente 43, 42 e 32 moli di ATP. E’ stato anche stimato che gli amminoacidi possono contribuire tra un 3 ed un 18% al totale della spesa energetica richiesta da un esercizio prolungato. L’alanina è l’unico amminoacido che viene liberato dal muscolo sia in condizione di riposo che durante l’attività fisica; il suo destino principale è quello di essere fonte di glucosio nel fegato. All’interno del muscolo scheletrico, infatti, gli AAR trasferiscono il loro gruppo amminico sia al Piruvato che per due volte all’ Alfa-Chetoglutarato per formare rispettivamente sia Alanina che Glutammina. Entrambi gli aa rappresentano il 60-80% degli aa muscolari. Esaminando il flusso degli aa tra i vari tessuti, si osserva come gli aa ramificati vengano catturati dal fegato e come durante l’attività fisica questo effetto sia potenziato, notando come la loro concentrazione non aumenta né nel plasma e né nel muscolo. Ciò suggerisce come quest’ultimo sia il responsabile della clearance ematica e della loro successiva ossidazione. La presenza di questi AAR risulta essere molto importante, e quando la loro quantità con la dieta risulta essere insufficiente, la stessa BIOSINTESI PROTEICA risulta alterata con conseguente aumento della degradazione delle proteine. Questa degradazione fa sì che il contenuto proteico dell’organismo diminuisce, dettando così una diminuzione della forza o della resistenza, fenomeni che potrebbero ripercuotersi anche nella salute. Gli studi effettuati sugli effetti di una supplementazione con AAR è meno chiara e controversa. Esistono studi che dimostrano una riduzione della concentrazione di lattato nel sangue e nel muscolo dopo l’ingestione di amminoacidi ramificati ma, viceversa, esistono altri studi che smentiscono un tale effetto come quello portato avanti da Vukovich et al. i quali hanno concluso che l’ingestione di aa ramificati, glutammina e L-carnitina a basse dosi per 7 giorni, non migliorava né l’attività fisica né riduceva l’accumulo di lattato nel sangue. Nemmeno la somministrazione di BCAA durante l’allenamento , per 6 settimane, mostra grandi miglioramenti sia per gli allenamenti di resistenza prolungata, che per gli sprint. Studi recenti in doppio cieco con infusione da 20 a 70 min prima di un test al cicloergometro, non hanno evidenziato alcun effetto. Inoltre dosi molto elevate di BCAA possono incrementare i livelli di ammoniaca e produrre effetti tossici o alterare l’assorbimento intestinale di acqua. Infine, esiste il rischio in via del tutto ipotetica che aumenti in eccesso il rapporto tra AAR ed amminoacidi aromatici, con alterazione nella sintesi dei neurotrasmettitori. In conclusione, possiamo affermare che non è stato ancora dimostrato che la supplementazione con amminoacidi ramificati migliori il rendimento.

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