L’American Dietetic Association del 2009, afferma che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate da un punto di vista nutrizionale in ogni epoca della vita e anche per gli atleti; inoltre danno notevoli benefici sia per la salute che per la prevenzione di numerose patologie.Lo stile vegano e quello latto-ovo-vegetariano sono quelli più frequentemente adottati: i vegani consumano esclusivamente alimenti vegetali per coprire il loro fabbisogno energetico-nutrizionale, mentre i latto-ovo-vegetariani vi accostano consumi di uova, latte e derivati. Studi condotti in tutto il mondo e pubblicati in letteratura medico-scientifica internazionale hanno preso in considerazione gli aspetti più critici per i vegetariani in relazione al rischio nutrizionale: fra questi troviamo l’adeguatezza dell’apporto energetico, la copertura dei fabbisogni di ferro, calcio, zinco e ,per i vegani, della vitamina B12. I risultati ottenuti hanno dimostrato che sebbene i vegetariani assumano un elevata quantità’ di fibra che ostacola l’assorbimento dei principi alimentari, la copertura del fabbisogno energetico è comunque assicurata tramite sia un maggior numero di pasti che dalla maggiore quantità di cibi ad elevata densità nutrizionale. Anche le necessità proteiche sono soddisfatte e forniscono tutti gli amminoacidi essenziali necessari, a patto che venga soddisfatto il fabbisogno energetico al fine di migliorare lo stato di salute degli atleti. L’aumentata assunzione di legumi e cereali ad alto contenuto di fitati limita nei vegetariani disponibilità e assorbimento del ferro , con possibili ricadute sul livello di emoglobina e conseguentemente sulla performance dell’atleta. Tuttavia, una recente metanalisi condotta su 15 studi che hanno indagato concentrazione e depositi di Ferro in vegetariani e onnivori non ha evidenziato differenze significative fai due gruppi in esame. La minore disponibilità di ferro a partire da fonti vegetali raccomanda, per i vegetariani, di rispettare quantità di assunzione di ferro pari a 1,8 volte quelle dei non-vegetariani. Nei vegani i consumi e gli introiti di Calcio tendono ad essere più bassi e spesso al di sotto delle quantità raccomandate. Invece, l’assunzione di Calcio nei Latto-ovo vegetariani risulta essere comparabile o addirittura superiore a quelli dei non vegetariani. Il rapporto calcio/proteine della dieta, più che la sola assunzione di calcio, è predittivo dello stato di salute dell’osso: tale rapporto risulta elevato nelle diete latto-ovo-vegetariane, favorendo una adeguata mineralizzazione ossea. La vitamina B12, non è presente nei cibi vegetali se non in minima quantità, in alcune alghe, che tuttavia contengono analoghi inattivi e potenzialmente dotati di un antagonismo di azione con la vitamina B12 vera. Per questo motivo ai vegani è consigliato di assumere, attraverso l’utilizzo di integratori vitaminici o cibi addizionali, tale vitamina. Al contrario i latto-ovo-vegetariani sono in grado di ricavare adeguate quantità di vitamina B12 a partire da latte, uova e derivati, ma questo dipende dalle quantità assunte.
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